venerdì 31 dicembre 2021

20 Anni da Genova / 27esimo Numero


 

Sempre all'ultimo momento, sempre sul filo del rasoio, sempre allo scadere del tempo.

Prima di chiudere questo 2021, vogliamo dedicare il nostro memo ai venti anni del G8 di Genova.

Ne sono state dette tante. Sono stati ricostruiti tutti i momenti ed acquisite tutte le immagini e le  testimonianze.

Ma in questi anni i  veri responsabili di quel "macello" per le strade della città, quella mattanza alla scuola Diaz, l'omicidio di Carlo Giuliani in Piazza Alimonda, di tutte le bugie ed i depistaggi non sono mai stati ancora incriminati e non lo saranno mai.

Le verità, anche se scomode, non puliranno il sangue e le umiliazioni di centinaia di persone, e non  rassicureranno le coscenze di quei partecipanti.

Capire che quei manifestanti avevano ragione di quello che sarebbe successo da li a venti anni è una magra consolazione. 

Come lo sconforto di Cassandra nel vedere Troia nelle fiamme.

Questo numero è dedicato a quelle persone che hanno manifestato e che continuano a sognare un mondo migliore.

Buona lettura:

John's Memos N°27

 

sabato 19 dicembre 2020

Impermanente 26esimo numero

 


 

Cerchiamo di portare avanti questo progetto iniziato ormai dieci anni fa, per senso del dovere e per rispetto delle nostre idee malate ed incomprese dai più.

Abbiamo deciso di decicare questo numero a quest'anno quasi alla fine, pubblicando sempre al limite e vicini al traguardo.

Dedicarlo alla pandemia del corona virus sarebbe stato troppo banale, ma questa malattia ha indubbiamente segnato il 2020 come l'inizio di un nuovo periodo della nostra storia, come l'attentato di Sarajevo segnò l'inizio del ventesimo secolo e la caduta delle Torri Gemelle segno l'inizio del ventunesimo secolo. 

Potremmo lamentarci di tutto e di tutti, partendo dalla globalizzazione alla scomparsa delle tradizioni, passando per lo scioglimento dei ghiacciai e al cattivo gusto delle scarpe della Lidl, mettendo tutto insieme in un "enorme frullatore" di chiacchiere da bar.

In tutto ciò, pensiamo ad una sola cosa che collega tutti, esseri viventi e non viventi, cioè l'impermanenza delle cose ed alla somma dell'energia totale dell'Universo che rimane sempre uguale e che domina le nostre insulse scelte di vita quotidiana.

 Buona lettura.

 
John's memos N°26

     

lunedì 14 ottobre 2019

#Venticinquesimo numero. N°25

La mia mamma mi diceva da bambino: "Sii furbo!"

Questa è in realtà quello che viene detto sin da piccoli a tutti gli italiani.

Parlando con il mio amico Sergio, abbiamo analizzato come sia vero che nel nostro Paese devi essere furbo per sopravvivere in un sistema di furbi.

Se sei furbo, puoi trovare sempre la maniera di scamparla. Fare di tutto per avere dei vantaggi su qualcuno o qualcosa.

Il furbo tollera il furbo, fino a quando uno dei due non cerca di fare il furbo con l'altro.

Dal più piccolo al più grande, tutti sono furbi, fubetti o furboni. Se non sei abbastanza furbo, finisci per essere tu il raggirato. Il pollo.

E' nell'indole della nostra cultura l'instinto di sopravvivenza in modo furbesco, di come la gente si arrabatta e cerca di crearsi il lavoro.

Dall'evitare il controllore del mezzo pubblico, per non pagare, al raggiro vero e proprio voluto a danno di altri.

Ci si lamenta delle tasse, per poi chiedere al commercialista di trovare questa o quella soluzione per pagarne di meno, o non pagarle affatto.

Perchè il furbo vuole approfittare per avere un vantaggio proprio a danno di qualcun altro, sempre.

Ci sarà sempre "un pollo", qualcosa o qualcuno da superare, rapinare, evadere, raggirare e chi più ne ha più ne metta.

Ripensando al saggio "Allegro ma non troppo" di Carlo M. Cipolla, e nello specifico ne " La legge fondamentale della stupidità umana", collocherei il comportamento di molte furberie italiche nel quadrante del "Bandito": intelligente, ma che usa l'astuzia per avere un beneficio.




Questo 25esimo numero di John's memos vogliamo dedicarlo ai furbetti italiani e alla furberia genetica che ci contraddistingue tra le culture del nostro Mondo.

Buona lettura.

John's memos N°25

domenica 11 marzo 2018

Per Citarne Uno: Joshua Slocum


"Qualche volta mi svegliavo con il sole che brillava nella cabina.

Sentivo scorrere l'acqua profonda da cui mi separava solo una sottile tavola di legno, e mi chiedevo: 'Che succede?'

Ma tutto era in ordine: era la mia barca che continuava la sua rotta veleggiando come nessun'altro al mondo aveva fatto prima.

L'acqua che scorreva al suo fianco mi diceva che stava avanzando alla massima velocità.

Sapevo che nessuna mano d'uomo era al timone; sapevo che tutto andava bene con 'la ciurma' a prua, e che a bordo non c'era rischio di ammutinamento. "


- "Solo intorno al mondo" - Joshua Slocum ( 1844 - forse 1909 ) -


lunedì 19 febbraio 2018

Numero 24

Forse non tutti se lo aspettavano, ma siamo tornati in piena campagna e-lettorale, di gamba tesa e prepotenti.

Questo numero del Memo è dedicato al nostro Paese Italia.

A quanto è bella come un diamante sporco.

Fissata al muro come gli stracci della nostra Costituzione che l'ha formata e che si basa sul Lavoro di qualcun altro.

Spero che possa far infervorare gli animi di tutti voi e vi dia fastidio.

Qui il John's memos N°24.

Buona lettura

John

sabato 30 settembre 2017

23

A volte ci domandiamo se ne vale ancora la pena oppure bisogna mollare.

Ma poi pensiamo, perchè smettere? 

Sarebbe come dire smettere di pensare o smettere di parlare.

Non ci guadagniamo nulla, se non il piacere di dire ed esprimere quello che ci passa per la mente.

Pertanto continuiamo a scrivere nero su bianco su un semplice foglio A4.

Non ci serve altro spazio.

Questo numero è dedicato a Paolo Villaggio.

Buona lettura. 



martedì 7 giugno 2016

Vergognatevi per il 22esimo numero.

Vergognatevi!

Per le indignazioni subito dimenticate.

Per la plastica e i prodotti lowcost.

Per aver pensato almeno una volta di essere migliori.

Per credere che una carta di credito ti renda importante.

Per l'AK47 e le corporations.

Per mangiare merda in franchising.

Vergogna per gli smarthphone e l'hi-tech.

Per i social network e la privacy.

Per i commenti a vanvera e le foto condivise.

Vergognatevi per la poverta mentale e materiale.

Vergognatevi per voi stessi e per queste parole.

Vergognatevi di leggere il John's memos N°22.

Buona lettura.