lunedì 14 ottobre 2019

#Venticinquesimo numero. N°25

La mia mamma mi diceva da bambino: "Sii furbo!"

Questa è in realtà quello che viene detto sin da piccoli a tutti gli italiani.

Parlando con il mio amico Sergio, abbiamo analizzato come sia vero che nel nostro Paese devi essere furbo per sopravvivere in un sistema di furbi.

Se sei furbo, puoi trovare sempre la maniera di scamparla. Fare di tutto per avere dei vantaggi su qualcuno o qualcosa.

Il furbo tollera il furbo, fino a quando uno dei due non cerca di fare il furbo con l'altro.

Dal più piccolo al più grande, tutti sono furbi, fubetti o furboni. Se non sei abbastanza furbo, finisci per essere tu il raggirato. Il pollo.

E' nell'indole della nostra cultura l'instinto di sopravvivenza in modo furbesco, di come la gente si arrabatta e cerca di crearsi il lavoro.

Dall'evitare il controllore del mezzo pubblico, per non pagare, al raggiro vero e proprio voluto a danno di altri.

Ci si lamenta delle tasse, per poi chiedere al commercialista di trovare questa o quella soluzione per pagarne di meno, o non pagarle affatto.

Perchè il furbo vuole approfittare per avere un vantaggio proprio a danno di qualcun altro, sempre.

Ci sarà sempre "un pollo", qualcosa o qualcuno da superare, rapinare, evadere, raggirare e chi più ne ha più ne metta.

Ripensando al saggio "Allegro ma non troppo" di Carlo M. Cipolla, e nello specifico ne " La legge fondamentale della stupidità umana", collocherei il comportamento di molte furberie italiche nel quadrante del "Bandito": intelligente, ma che usa l'astuzia per avere un beneficio.




Questo 25esimo numero di John's memos vogliamo dedicarlo ai furbetti italiani e alla furberia genetica che ci contraddistingue tra le culture del nostro Mondo.

Buona lettura.

John's memos N°25

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